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68 Revolution: Memorie, Nostalgie, Oblii

Località
Oristano
Tipo Evento
Mostra d'Arte
Dal
28/07/2018
Al
17/10/2018

Sabato 28 luglio 2018 presso la Pinacoteca “Carlo Contini” di Oristano, si inaugura la mostra

68/REVOLUTION, MEMORIE, NOSTALGIE, OBLII, a cura di Chiara Schirru e Ivo Serafino Fenu, prodotta dal Comune di Oristano – Assessorato alla Cultura col contributo della Fondazione di Sardegna e in collaborazione con la Fondazione Sa Sartiglia, sarà prorogata fino a mercoledì 17 ottobre, per l’ottimo riscontro di pubblico e di critica e per garantire, in attesa della nuova mostra L’OPERA AL NERO. PIETRO SEDDA 1998/2018 che inaugurerà venerdì 2 novembre, alle scolaresche la possibilità di usufruire ancora di un evento culturale legato all’arte contemporanea, assieme al ricco calendario dell’Oristanottobreventi 2018.

Fu vera rivoluzione o fu, piuttosto, una catastrofe generazionale? A cinquant’anni dal ’68, anno “formidabile” e cruciale per alcuni dei suoi protagonisti, horribilis per altri – almeno per coloro che dalle barricate sono approdati a posizioni antitetiche rispetto agli ideali e alle utopie di allora –, la Pinacoteca comunale “Carlo Contini” di Oristano si è inserita, con questa mostra e con un approccio originale, nel dibattito che, giocoforza, sta caratterizzando e accendendo gli animi per le celebrazioni del suo cinquantenario.

In sintonia con la XX edizione del Dromos Festival la mostra 68/REVOLUTION, MEMORIE, NOSTALGIE, OBLII, col linguaggio polimorfo e dissonante dell’arte contemporanea, propone l’oramai vexata questio all’attenzione di artisti tutti piuttosto giovani e tutti particolarmente attivi nel panorama sardo, nazionale e internazionale che, per ovvie ragioni anagrafiche, tale periodo non hanno vissuto.

Quali e quante tracce di memoria sono rimaste di quel periodo che voleva rivoluzionare ilmondo portando al potere l’immaginazione? Quali e quanti sedimenti si sono depositati nellacoscienza delle nuove generazioni? Si tratta, pertanto, di un approccio diverso e inedito tra le tante mostre e iniziative dedicate al ’68, attraverso le più spericolate ricerche estetichecontemporanee, che si nutrono di ibridazioni crossmediali finalizzate a liberare i diversi ambiti artistici dai loro consueti recinti e dalle loro funzioni canoniche, un confronto non lineare e per nulla univoco su un controverso momento storico, culturale e sociale, tra memorie, nostalgie e oblii.

Curata da Chiara Schirru e da Ivo Serafino Fenu, coprodotta dal Comune di Oristano – Assessorato alla Cultura e da Dromos Festival in collaborazione con AskosArte, col contributo della Fondazione di Sardegna, la mostra espone opere di importanti artisti del panorama internazionale, nazionale e sardo: Alessio Barchitta (Barcellona Pozzo Di Gotto, ME, Alessandra Baldoni (Perugia), Emanuela Cau (Cagliari), Pierluigi Colombini (Oristano), Melania De Leyva (Venezia), Roberta Filippelli (Alghero, SS), Roberto Follesa (Donori, CA), Federica Gonnelli (Firenze), Rebecca Goyette (New York), Gut Reaction (Giulia Mandelli e Marco Rivagli, Berlino), Michele Marroccu (Oristano), Tonino Mattu e Simone Cireddu (Oristano), Narcisa Monni (Sassari), Federica Poletti (Modena), Carlo Alberto Rastelli (Parma), Valeria Secchi (Sassari), Nicko Straniero (Oristano), Terrapintada (Bitti, NU).

Scrive, nella presentazione della mostra, Ivo Serafino Fenu:

Ma se l’eredità del ’68 è misurabile e palpabile in una dimensione che afferisce alla “biopolitica” –«nei figli nati dal diritto all’aborto, finalmente voluti e non subiti da madri sole, genitori gay, famiglie ricomposte, multietniche, rifugiate, nell’infanzia che, crescendo, rovinerà la rovina presente e darà torto al nostro pessimismo» (Claire Fontaine) –, più controverso è misurarne la portata in ambito artistico. Ce n’est pas qu’un debut fu, oltre al già citato “l’immaginazione al potere” coniato da Herbert Marcuse, uno degli slogan più fortunati e, per certi versi, più abusati, di quegli anni e, tuttavia, non può non far riflettere l’osservazione che «di fatto, il ’68 non ha prodotto nessunmovimento artistico, ma è stato l’inizio della destabilizzazione e destrutturazione dell’arte. È statol’inizio della mescolanza tra arte istituzionale e outsider art. E quindi l’inizio della fine non solodell’università, delle professioni e di molte altre cose … ma anche dell’arte» (Mario Perniola),almeno di una certa idea dell’arte: ai giovani artisti di oggi, dunque, il compito non facile di confutare tale ultimativa e pessimistica osservazione, ricordando, magari, le esperienze estetiche,ora rivoluzionarie ora fallimentari, dei loro padri.

Mentre Chiara Schirru, cocuratrice della mostra per AskosArte:

L’arte e la cultura vivono dentro gli accadimenti, li nutrono e se ne nutrono: contribuiscono a perpetuare le dinamiche politiche e sociali, a volte messaggere di un’ideologia che riflette ilpotere della classe dominante, a volte in aperto contrasto con essa. Gli artisti engagés degli anni Sessanta racchiusero entrambe queste peculiarità. C’è un’opera del 1968 di Luciano Fabro, L’Italia rovesciata, che evoca l’Italia di quel fragile periodo storico, luminoso di cultura ma pervaso da pulsioni rivoluzionarie in cui emerse, con urgenza improcrastinabile e in linea con l’evolversi degli eventi storici mondiali, la necessità di un cambiamento radicale del vivere quotidiano. Un vento sovversivo capace di minare il sistema istituzionale in ogni sua parte che trasformò il Paese, tra sogni e false ideologie, in un campo di battaglia: insomma, un’Italia rovesciata. Nell’ambiente intellettuale si innescò un acceso dibattito sul ruolo dell’Arte e dell’artista all’interno della società e sulla necessità di un rinnovamento. Il diktat imponeva l'azzeramento di tutto, ma annullare il passato specialmente nel Belpaese, era impresa affatto facile. Ci sono momenti, però, in cui lo spirito critico si fa Rivoluzione per vedere la luce, e quel momento sembrava arrivato.

Per informazioni:

Tel.: 0783 791262

Mail: pinacoteca@comune.or.it

Sede delle mostre

Pinacoteca comunale “Carlo Contini” – Hospitalis Sancti Antoni, Via Sant’Antonio, Oristano (OR)

DATE: 28 luglio – 17 ottobre 2018

ORARI: lun-dom 10.00/13.00 – 16.30/19.30