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I riti della Settimana Santa a Scano Montiferro

Località
Scano di Montiferro
Tipo Evento
Religioso
Dal
14/04/2019
Al
21/04/2019

I riti della Settimana Santa costituiscono a Scano Montiferro il momento centrale dell’intero anno liturgico.
Essi si aprono con le celebrazioni della Domenica delle Palme e vivono il momento più intenso e toccante nelle funzioni del Venerdì Santo e nella Sacra rappresentazione della Passione e morte del Cristo e in quella della Resurrezione, la domenica di Pasqua.
Le sue origini sono antichissime e ancora molto radicate nella tradizione.
Protagoniste principali sono le tre confraternite scanesi: quelle delle Anime, quella del S. Rosario e soprattutto quella di S. Croce, detta anche di S. Nicolò dal patrono dell’oratorio in cui ha sede. Quest’ultima, la più antica, è quella preposta ai riti della Settimana Santa.
Hanno inizio la Domenica che precede la Pasqua con la benedizione e distribuzione delle palme e dei rami d’ulivo nell’oratorio di S. Nicolò e la solenne processione fino alla chiesa parrocchiale, a ricordo dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme.
Nel primo pomeriggio del Giovedì Santo, sempre nell’oratorio della confraternita di S. Croce, si tiene a porte chiuse, “S’Incravamentu”.
Vi prendono parte solo il priore e il sottopriore che, accompagnati dalla prioressa e dalla sottoprioressa che reggono una candela accesa, prelevano con grande devozione la statua del Cristo dal sepolcro in cui è custodita e la portano nel presbiterio dell’oratorio dove, ai piedi dell’altare, è già stata distesa la croce su cui verrà fissata con robusti chiodi.
Essi sostano poi con grande raccoglimento in preghiera ai lati della Croce. L’altare è ornato con “su nennere”, grano fatto germogliare al buio, simbolo della sepoltura del Cristo.
Solo la mattina del Venerdì, la porta dell’oratorio verrà aperta e il Cristo esposto all’adorazione di tutti i confratelli e dei fedeli.
La sera del Giovedì Santo nella parrocchia dei SS. Pietro e Paolo, si tiene la Messa in Coena Domini, durante la quale dodici confratelli delle tre confraternite e il parroco ripropongono la cerimonia del lavabo dei piedi, fatto da Gesù ai suoi discepoli nel cenacolo.
Durante la processione della mattina del Venerdì Santo, “Sas Chilcas”, cui prendono parte anche le altre confraternite, l’Addolorata percorre la Via Crucis alla ricerca di Gesù che ritrova crocifisso nell’oratorio di San Nicolò. Il corteo funebre si avvia verso la parrocchiale dove la croce viene innalzata a un lato dell’altare.
Solenne è la paraliturgia del venerdì sera con “S’Iscravamentu”, la deposizione del Cristo morto effettuata da “Sos Discipulos” che con indosso antichi costumi, sono impersonati dal priore e dal sottopriore in carica della confraternita di San Nicolò che hanno il compito di salire sulla croce e da quelli dell’anno precedente che assistono standone ai piedi.
Ad un cenno del predicatore e su sue indicazioni, si inizia a deporre il Cristo morto, seguendo scrupolosamente un antico cerimoniale. Il corpo esanime e martoriato del Signore, dopo essere stato mostrato alla madre Addolorata e alla folla dei fedeli, viene adagiato in “Sa lettera”, una lettiga adorna di fiori e candeline.
La processione che accompagna il Cristo morto al sepolcro si snoda tra le vie strette e tortuose del paese, ormai avvolte dalle tenebre e illuminate dalla sola luce fioca dei lumi posti sugli usci e sui davanzali delle case, accompagnata dal canto del Miserere e da Sette Ispadas de dolore.
Dopo il silenzio del Sabato Santo, la Domenica di Pasqua, la solenne processione de “S’Incontru”, l’incontro tra Gesù Risorto e sua Madre in un clima di festa, conclude le lunghe e intense cerimonie della Settimana Santa.