Situata nell'Alta Marmilla, Ruinas sorge su un pianoro nel gran colle omonimo a 350 metri sul livello del mare. A ovest del paese si staglia poi l'imponente mole del Monte Grighine, che raggiunge i 673 metri d'altezza e il cui nome sembrerebbe derivare dal culto della dea Diana, cacciatrice e simbolo di verginità, cui il monte forse era dedicato. Qui si trovano anche un gran numero di fonti, che rendono il territorio circostante estremamente rigoglioso: le più importanti sono quelle di Santu Teru, di Botta 'e Corongiu e di Abbadda. La valle di levante è, poi, attraversata dal Rio Araxixi, che confluisce nelle acque del Tirso.
Il centro abitato si presenta caratterizzato da strade estremamente irregolari, su cui si affacciano le tipiche case caratterizzate da un cortile anteriore e l'orticello sul retro. Il territorio, visti gli interessanti ritrovamenti effettuati, ha conosciuto la presenza dell'uomo almeno a partire dall'epoca nuragica. Verso l'anno 1000 fu invaso dai Saraceni che tentarono di penetrare nell'Isola e in seguito entrò a far parte del Giudicato di Arborea, per diventare infine feudo della famiglia Zatrillas. Il paese offre interessanti emergenze archeologiche, quali i due nuraghi "Nurampei" e "De s'Enna 'e sa Pira", quest'ultimo al confine con Villa Sant'Antonio. Molto interessante è, poi, la visita alla chiesetta campestre di San Teodoro, di lontana origine bizantina, che sorge nei pressi di un'antica stazione romana chiamata "Ghentiana".
Tra la primavera e l'estate due grandi feste richiamano nel piccolo paese gran parte della popolazione marmillese e non solo: il 19 maggio si festeggia San Teodoro, con una lunga processione che a piedi porta dal centro storico fino alla chiesetta campestre dedicata al santo; il 19 agosto San Giorgio, cui è dedicata la chiesa Parrocchiale e per la quale si organizzano concerti e balli tradizionali.