Veleggiando verso il cuore della costa occidentale della Sardegna, si apre di fronte a noi, il grande Golfo di Oristano. Costeggiando verso Sud la penisola del Sinis, riconosciamo il fascino delle sue coste frastagliate e la bellezza delle spiagge di Mari Ermi e di Is Aruttas, ormai famose nel mondo, per il manto di chicchi di quarzo che ricopre questi lidi.
Segnalato a distanza dal grande faro e controllato dalla poderosa torre spagnola di San Giovanni di Sinis, doppiamo il Capo San Marco e ci inoltriamo sicuri nelle acque piane del mare del Golfo, dove immediatamente si impone alla nostra vista l’antica città di Tharros, il cui porto, fiorente sin dall’età nuragica, rivestirà un ruolo strategico in età punica prima e successivamente, in età romana, bizantina e altomedievale.
Penetrando all’interno del golfo approdiamo nel moderno porticciolo turistico di Torre Grande, che ci consente di soffermarci comodamente su questo angolo di paradiso e di conoscere le bellezze dell’interno di questo di territorio.
Ci troviamo a Torre Grande, dove una possente torre spagnola domina lo splendido arenile e da il nome alla borgata marina, rinomata per i servizi turistici offerti. Da qui raggiungiamo Oristano. Nel cuore della città, le imponenti torri medievali di San Cristoforo e Portixedda, la solenne cattedrale di Santa Maria Assunta e numerosi altri monumenti, ci immergono in un’atmosfera dal sapore antico che, fatto di storia e di antichi cavalieri, ogni anno, quasi misteriosamente, rivive a carnevale, nei fasti della tradizionale giostra medievale della Sartiglia.
Spingendoci sino alla vicina Santa Giusta, città lagunare che ancora oggi tramanda l’antica tradizione della pesca con i fassonis, le caratteristiche imbarcazioni realizzate con le erbe palustri, notiamo ancora i segni di un passato imponente quando si erge solenne di fronte a noi la basilica, eretta nel XII secolo in elegante stile romanico, dedicata alla martire che da il nome alla comunità.
Proseguendo il nostro percorso, dalle coste e dalle zone umide, raggiungiamo il complesso montuoso, un tempo vulcanico, del Monte Arci. Qui accompagnati dalla folta macchia mediterranea, ci immergiamo via via in un bosco sempre più fitto, trapuntato di rose peonie e ciclamini selvatici, dove ruscelli di acqua freschissima offrono ristoro alle numerose specie della popolosa fauna locale. Momento di vera pace e relax ci è offerto dalla sosta presso l’accogliente località de s’Acqua Frida dove all’ombra di grandi querce, ci rinfreschiamo con l’acqua limpida di un’antica sorgente.
Non lontano da qui visitiamo, nel comune di Pau, il nuovo museo dell’ossidiana con la sua interessante esposizione dei reperti antichi e le più recenti lavorazioni artigianali dell’ossidiana, la famosa pietra vulcanica nera e vetrosa che, definita l’oro nero dell’antichità, ha rappresentato un vero e proprio elemento alla base del commercio e dell’intera economia degli antichi abitanti di questi territori.
Attraversando il territorio della Marmilla, ci indirizziamo verso Genoni. Questo piccolo paese rappresenta uno dei centri principali dell’intero territorio della Giara. La bellezza e le peculiarità del suo paesaggio sono oggi salvaguardate e valorizzate in uno splendido parco che esteso nel grande altopiano basaltico di origini antichissime, oggi rappresenta un vero paradiso incontaminato, luogo naturale dei famosissimi cavallini della Giara, veri simboli della fauna isolana, tipici per le loro caratteristiche fisiche e per il loro carattere indomito.
Proseguendo verso il cuore dell’isola raggiungiamo Laconi. Ancora una volta siamo rapiti dalla storia e dallo splendido paesaggio di questa comunità e dalla ricchezza del suo territorio. La visita al museo dei menhirs, unitamente all’imponente struttura del castello medievale che ospitò in età spagnola le nobili famiglie che governarono questo territorio, rappresentano i momenti più alti della nostra escursione in questi luoghi. Suggestiva, infine, la visita al grande parco che, curato ed accogliente, ci offre la possibilità di indimenticabili passeggiate immersi nel verde del suo bosco, solcato da sinuosi corsi d’acqua e splendide cascate.