L'ossidiana, vetro di origine vulcanica largamente utilizzato dall'uomo neolitico per produrre utensili di varia natura, definita "l'oro nero" dell'antichità, fu di straordinaria importanza anche per lo sviluppo della preistoria sarda. Manufatti ottenuti con l'ossidiana del Monte Arci, sfruttata a partire dal IV millennio a.C., sono stati ritrovati in svariati insediamenti neolitici della Sardegna, dell'Italia settentrionale e della Francia meridionale.
I Giganti di Mont 'e Prama sono sculture nuragiche scolpite a tutto tondo. Spezzate in numerosi frammenti, sono state trovate casualmente in un campo nel marzo del 1974 in località Mont'e Prama, a Cabras, nella Sardegna centro-occidentale, quando l'aratro di un contadino – Sisinnio Poddi – riportò alla luce la prima testa di una statua.
Il complesso termale, tra i più importanti della Sardegna, gravita sul sito urbano di "Forum Traiani" (da cui il nome Fordongianus). L'abitato, di fondazione tardorepubblicana, fu costituito da Traiano come centro di mercato tra le comunità dell'interno e le popolazioni romanizzate dell'entroterra del golfo di Oristano. Entro l'inizio del IV sec. d.C. fu probabilmente elevato al rango di "municipium".
Il complesso termale, tra i più importanti della Sardegna, gravita sul sito urbano di "Forum Traiani" (da cui il nome Fordongianus). L'abitato, di fondazione tardorepubblicana, fu costituito da Traiano come centro di mercato tra le comunità dell'interno e le popolazioni romanizzate dell'entroterra del golfo di Oristano. Entro l'inizio del IV sec. d.C. fu probabilmente elevato al rango di "municipium".
Tharros, città fenicia sulle coste del Sinis, importante centro di scambi commerciali, abitata da pescatori e contadini, che fu abbandonata presumibilmente per fuggire alle sempre più frequenti incursioni dei Mori. Nel IX secolo a.C. era già un centro notevole dove si incrociavano genti e culture. Fu infatti porto fenicio e città-fortezza popolata e ricca; continuò ad essere importante per i Cartaginesi, quindi per i Romani che subentrarono dopo le guerre puniche.
Torre del Pozzo (Torre su Puttu nell'idioma locale) è una frazione marina del comune di Cuglieri in provincia di Oristano.
Il suo nome deriva dalla presenza della caratteristica torre d'avvistamento ispanica presente in diverse località marine sarde e da un pozzo naturale scavato dall'erosione che dal promontorio, che i locali chiamano "balena", va al mare. Il corridoio aperto nella roccia raggiunge il mare aperto ed è percorribile dai sub.
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